Un occhio rivolto al passato per illuminare la strada ignota che porta verso il futuro. Così – ci pare – possa essere compendiata la mission dell’Associazione “Piccola Fata” di Pettinengo. Una piccola, grande fucina di idee e progetti portati avanti a beneficio delle nuove generazioni per fare in modo che la cultura e le tradizioni del paese non cadano nell’oblio, ma vengano tramandate con la stessa passione di generazione in generazione.
L’Associazione di volontariato nasce nel dicembre del 2002 e ha sede a Casa Miniggio. Nel 1998, dopo la chiusura dell’Asilo di Pettinengo, un tempo gestito con amore e dedizione dalle Suore Rosminiane, un gruppo di ex allieve decide che non è il caso di tenere per sé ciò che aveva appreso proprio in quei locali, e restituisce vita, in particolare, alla Scuola di Ricamo rivolta alle bambine. In un secondo momento, vengono allestiti anche nuove “aule didattiche” per la realizzazione degli scapin e un piccolo museo che raccoglie abiti di un tempo che fu.
Dopo poco tempo, le porte di Casa Miniggio si aprono per accogliere anche i maschietti e insegnare loro le prime attività manuali, dalla tessitura all’uso del traforo. In un’atmosfera caratterizzata da una particolare propensione all’accoglienza e al dialogo (ne abbiamo avuta testimonianza diretta non più tardi di qualche giorno fa!), i bambini raccolgono il testimone lascito dai nonni, per il tramite delle generazioni di mezzo, che formano, a loro volta, altri giovani e preparatissimi volontari.
L’attività didattica proposta ai più piccoli si articola su due pomeriggi settimanali, quello del lunedì e quello del venerdì: da quasi cinque anni a questa parte, il lunedì pomeriggio si tiene il doposcuola. Al termine delle attività con i più piccini, Casa Miniggio apre le porte ai Richiedenti Protezione Internazionale, ospiti di Pacefuturo Onlus nella vicina Villa Piazzo, per i corsi di perfezionamento della lingua italiana.
Il venerdì pomeriggio, invece, spazio alle attività manuali, e quindi artigianali, con le “Scuole di apprendimento”. I corsi di ricamo, tessitura, traforo, terracotta e cesteria (in vimini) vedono la partecipazione di oltre 30 bambini provenienti anche dai paesi vicini. Mentre per i ragazzi più grandi, già da qualche anno, è in funzione il laboratorio di tornitura del legno presso i locali messi a disposizione dal Comune di Pettinengo.
Non è ancora finita, perché ci sono anche due progetti didattici rivolti al mondo della scuola. “Reis – Le radici di una Comunità” è dedicato alla valorizzazione delle radici storico-culturali del luogo e ha l’obiettivo di catalogare tutti i beni che da tempo vengono donati all’associazione: si va dai vecchi abiti al materiale didattico d’antan. “Andar per lane”, invece, ha lo scopo di tramandare la tradizione laniera del Biellese e prevede un percorso didattico sull’intera filiera tessile.
Infine, non si può non ricordare i laboratori per adulti (“Impara l’arte”, “Arcank’io” e gli incontri alla Domus di Sagliano) e le iniziative sociali come “Noi Over”, un momento di ritrovo e convivialità (il martedì pomeriggio) finalizzato al mantenimento delle relazioni sociali tra persone “diversamente giovani” che abbiano voglia di stare insieme e mettere “in comunione” le proprie capacità manuali.
Una mole di lavoro impressionante, per una piccola realtà di paese, che ha bisogno, ovviamente, di fondi per sostenersi e continuare a sfornare piccoli e grandi artigiani. Proprio nell’ottica del fundraising, sabato prossimo 14 dicembre (dalle ore 15), nella sede dell’Associazione, verrà aperto “l’Emporium”, ovvero il mercatino natalizio all’interno del quale sarà possibile acquistare ghirlande fatte a mano, ricami a tema per addobbare l’albero di Natale, tovaglie e cuscini per la casa, oltre a oggetti di artigianato vario.
L’evento clou del prossimo fine settimana, però, è un altro e s’intitola “C’è posto per noi?” (ore 16.30). Si tratta di una recita che avrà come protagonisti bambini e adulti della “Piccola Fata” e si svolgerà in piazza San Rocco, mentre, in caso di maltempo, tutti al riparo nell’omonima chiesetta.
Al termine della rappresentazione vin brulé e panettone per tutti.