Calcio Eccellenza. La Biellese cambia pelle: presentata ieri la nuova compagine societaria

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La Biellese cambia pelle. Inizia un nuovo capitolo di una storia lunga e gloriosa, che però nel recente passato aveva lasciato più di qualche nube scura all’orizzonte. Allora, per sgomberare il campo da foschi presagi di Cassandre della domenica, la nuova compagine societaria presieduta dal presidente Luca Rossetti è partita con un poderoso colpo di spugna, quello necessario a cancellare tutti i debiti pregressi.

«Abbiamo regolato tutti i debiti pregressi: erano un mare. E non derivavano solo dalla gestione precedente, ma anche da quelle di prima ancora. Abbiamo tirato fuori tanti soldi, tutti di tasca nostra, ma abbiamo anche messo a punto un organigramma con ruoli chiari e responsalità precise. Abbiamo inserito nella struttura organizzativa le figure che mancavano», così il neo presidente ha riassunto ciò che è stato fatto negli ultimi mesi. «Non mi piace sentir dire o leggere il verbo conuigato al futuro “faremo”: preferisco partire da ciò che abbiamo già fatto per il bene della società e per la nostra città».

È stato un fiume in piena il numero uno della società bianconera: ieri sera, allo Sportec Center di Gaglianico, Rossetto ha parlato per quasi un ora davanti ai soci, ai dirigenti e alla stampa locale. Un incontro per rendere tangibile e divulgare “il cambio di passo”, o di pelle, come abbiamo scritto in apertura. Una sterzata netta rispetto al passato che emerge dalle parole, precise, pacate ma anche decise di chi sta al vertice della piramide, per così dire.

Tutto parte da una serie di valori guida: realismo, trasparenza, umiltà, ambizione, correttezza, impegno e spirito di gruppo. «Non siamo qui per metterci dei soldi in tasca – ha continuato Rossetto – o per vedere la nostra foto sui giornali. Siamo qui perché pensiamo che La Biellese sia un biglietto da visita importante per la nostra città. Il mio senso di gratitudine verso questa città è ciò che ha spinto me e le persone che con me stanno lavorando ad intraprendere quest’avventura. Intorno alla società ruotano oltre cento famiglie, questo significa che rappresentiamo qualcosa per tanta gente».

La Biellese, inoltre, riparte da se stessa, ovvero dal suo vivaio. «Dal punto di vista tecnico, uno dei nostri obiettivi principali è sicuramente quello di valorizzare al massimo i nostri talenti, certo, anche con l’aiuto di qualche elemento più esperto. Non vogliamo, però, gente che possa pensare di arrivare a Biella e comandare, o fare di testa propria. A Biella si viene solo se si crede nella nostra idea e nei colori di questa maglia, che oggi non ha ancora uno sponsor, ma possiamo aspettare. Anche tra gli sponsor vogliamo gente affezionata a questa società, in linea con le nostre idee. Non faremo mai un passo più lungo della gamba, perché si rischia di inciampare, questo non esclude che tutti noi siamo animati dalla giusta ambizione. Un passo per volta, vedremo dove riusciremo ad arrivare nei prossimi quattro anni che, da statuto, sono la durata di questo nuovo direttivo».

Più volte, nel corso della sua dissertazione, il presidente ha fatto cenno al rapporto con l’amministrazione cittadina, sempre nel rispetto dei ruoli reciproci, ma auspicando una fattiva e proficua collaborazione. A giudicare dal parterre (erano presenti gli assessori Moscarola e Zappalà), i lavori per intessere valide relazioni e collaborazioni tra società e nuova amministrazione sembrano ben avviati. Il tutto, in nome e per conto della città e della sua gloriosa storia nel mondo “dell’italica padata”.

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