Confesercenti del Biellese punta il dito contro gli aumenti della TARI. Il presidente Angelo Sacco: “Altro che 9%, costi insostenibili”

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Tariffe TARI troppo care rispetto agli anni precedenti, a dispetto di quanto emerso nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, quando si è parlato di aumenti pari al 9% per il 2023. Di questo, sostanzialmente, si lamenta Confeserecenti del Biellesi. Non è una rimostranza puramente economica, quella di Angelo Sacco (foto sotto). Nel comunicato stampa diffuso ieri, il presidente dell’Associazione di categoria dei commercianti punta il dito contro i criteri di calcolo della tariffa.

Qui di seguito, riportiamo integralmente il testo del comunicato stampa.

Si è svolto la settimana scorsa un incontro dei commercianti di Biella aderenti a Confesercenti del Biellese. È stato affrontato, tra gli altri, il problema della tariffa rifiuti della Città di Biella.

Si è constatato un notevole aumento delle tariffe 2023 rispetto a quelle del 2022 e del 2021. 

La cronaca del Consiglio comunale di giovedì 27 aprile ci dice che vi sarebbe stato un aumento del solo 9%. Dai dati che invece emergono dalle fatture inviate agli esercenti della Città gli aumenti sono molto più elevati soprattutto per determinate categorie commerciali.

Occorre tenere presente che le tariffe sono lievitate già nel 2022, in via principale per i costi fissi ovvero spazzamento strade, spese di discarica, che Seab ha sostenuto per il proprio funzionamento.

La differenza tra acconto 2022 e acconto 2023 (che è il caso che stiamo affrontando) comporta aumenti sino al 45%; i saldi che verranno addebitati per il 2023 non possiamo conoscerli.

Risulta che Biella sia una città virtuosa per la raccolta differenziata ma evidentemente non vi è giovamento dal punto di vista economico.

Nei prossimi giorni presenteremo, in conferenza stampa, un raffronto suddiviso per categorie tra le tariffe degli ultimi anni.

Non è questo il modo di operare.

Riteniamo che vadano profondamente rivisti i criteri che Seab e la Città di Biella hanno previsto; non è più possibile pagare a piè di lista conti che non sono sostenibili.

Il Presidente
Angelo Sacco

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