Covid-19. Lorenzo Gnata presenta l’opera “Alla deriva del vento” riempiendo il cielo di palloncini

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“Sono trascorsi ormai quasi due mesi dall’inizio dell’isolamento. Due mesi lunghissimi che paiono anni, nei quali tutto è cambiato e difficilmente ritornerà come prima. Le nostre abitudini, il modo di concepire la realtà, le nostre relazioni.
Chissà come si innamorerà la gente d’ora in poi? 
Intanto osserviamo dalla finestra di casa lo scorrere del tempo, contando i minuti che ci separano dal momento in cui potremo rivedere i nostri cari. 
Tutto sembra così distante. 
In questo clima di incertezza generale l’arte deve sapersi reinventare per mantenere sempre viva la sua fiamma. Ora più che mai, quando il mondo perde le speranze, l’arte deve fargliele ritrovare. 
Per questo motivo “Alla deriva del vento” cerca di raccontare, nel modo più dolce possibile, una situazione di piombo, superando i confini e travalicando gli spazi. Una performance ma anche un’opera vera e propria, concreta, fisica, che non decide di avvalersi unicamente del web per uscire di casa, ma che esce materialmente. 
L’opera in sé è molto semplice. Ci sono dei palloncini bianchi, cinquanta, ai quali è appeso un cordino con un messaggio arrotolato. E anche il messaggio è molto semplice; due parole: “Mi manchi”. 
Forse ultimamente le parole più presenti sulle labbra di ognuno di noi. 
In un attimo quei palloncini prendono il volo, persi dopo poco nell’immensità del cielo, e con loro quei messaggi tanto preziosi. Parole che affidiamo al vento e che speriamo giungano a chi è distante o a chi non c’è più. A quelle persone che trovano un posto speciale nel nostro cuore e delle quali rimane solo un dolce ricordo. 
Trasportati dalla nostalgia, quei palloncini bianchi come le nuvole ci ricordano ancora una volta quanto sia importante sognare e mai perdere la speranza. Anche quando la realtà sembra opprimente. Anche quando il cielo diventa scuro e pesante. 
Forse quei messaggi non arriveranno mai alle persone alle quali sono dedicati, ma si smarriranno tra i flutti del vento. Forse la loro deriva non avrà mai fine. Chi lo sa. Nel dubbio però, meglio lasciare una finestra aperta.”
Con queste parole l’artista biellese Lorenzo Gnata, autore di Res Humanae (l’opera installata sul ponte della tangenziale più di un anno fa) presenta “Alla deriva del vento”, una performance ma anche un’opera vera e propria, concreta, fisica, che non decide di avvalersi unicamente del web per uscire di casa, ma che esce materialmente.
c.s.

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