La prof biellese Anna Raviglione negli studi Rai di Saxa Rubra con “Dittatori”, libro scritto insieme al reporter Pino Scaccia

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Uno di quei momenti da raccontare ai nipotini, perché non capita a tutti i comuni mortali di poter entare negli studi RAI di Roma, quelli storici, a Saxa Rubra. Una prof biellese ce l’ha fatta: Anna Raviglione è riuscita ad arrivarci, entrando dalla porta prinicipale in compagnia dello storico giornalista-reporter Pino Scaccia, con il quale ha scritto un libro.

Lui, Pino Scaccia, è uno di quelli che a Saxa Rubra è di casa, anche se oggi, pensionato, non è più propriamente un habitué. Ma sicuramente quei corridoi, quegli studi, quegli uffici li conosce come le sue tasche. E entrarci con lui, a Saxa Rubra, è come avere addosso un bel salvacondotto che apre porte interessanti. Come quella de “Il caffè di RaiUno”, dove sabato scorso 6 aprile, in soli cinque minuti, il mitico reporter di guerra e la prof appassionata di Storia hanno dovuto condensare la genesi e il contenuto della loro ultima fatica letteraria, dal titolo “Dittatori. Hitler e Mussolini tra passioni e potere”.

Un libro che mette a confronto i due dittatori del “secolo breve”, due uomini potenti eppure fragilissimi, per certi aspetti. “Hitler e Mussolini, uniti dall’odio, dall’illusione di una conquista universale, da una fine tragica e da due amori maledetti. Dittatori potenti e crudeli, raccontati nello loro piccole deformanti e maniacali debolezze umane”, si legge nella sinossi del volume pubblicato dalla casa editrice Tralerighe.

“Entare nel cuore della Rai è stata un’emozione grande – ammette Anna Raviglione -, e poi ho potuto cogliere la grande organizzazione di ‘Mamma Rai’ che ti segue dall’inizio alla fine della tua avventura nei suoi studi. C’è molta professionalità e attenzione: io ero particolarmente tesa ma lo staff è riuscito a mettermi a mio agio. È stato difficile concentare in poco tempo tutto quello che di solito io e Pino Scaccia raccontiamo quando andiamo a presentare il testo nelle varie librerie. Inoltre, parli rivolto a una telecamera, nello studio televisivo ci sono persone che lavorano e che sono in continuo movimento, ma a sentire chi ha visto la trasmissione sembra che me la sia cavata bene”.

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