Salussola Ambiente è Futuro replica alla Segretaria provinciale del PD Rita de Lima

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Riceviamo e pubblichiamo quanto diffuso dal Comitato Salussola Ambiente è Futuro in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dalla Segretaria provinciale del PD, Rita de Lima, al giornale “Il Biellese”.

Rispondiamo al breve comunicato di Rita de Lima, Segretaria provinciale del PD Biellese, che dalle pagine
de “Il Biellese” del 21 febbraio, ergendosi a megafono della Provincia, nel parlare della vicenda della discarica di amianto del Brianco invita i “vari comitati di protesta” a rivolgersi a Comune di Salussola e Regione e non alla Provincia di Biella, il cui ruolo pare ridotto a quello di un semplice certificatore.

Chi ha seguito la vicenda dall’inizio sa che il Comitato si è posto sempre in termini dialogici; non è nelle
nostre corde attaccare, abbiamo lavorato anni a testa bassa evitando le strumentalizzazioni e le polemiche, anche quando avremmo avuto molteplici motivi per farne.

In particolare non abbiamo mai puntato il dito contro la Provincia di Biella, benché dalla Provincia ci aspettiamo una assunzione di responsabilità. Troppo comodo scaricare tutto su un’Amministrazione comunale, che ha le sue evidenti colpe e noi certo non manchiamo di ricordarglielo.

Tuttavia non possiamo dimenticare che l’Amministrazione provinciale ha due responsabilità precise da cui fatichiamo a credere voglia tirarsi indietro. La prima riguarda la panificazione provinciale e regionale. Il nostro Piano Provinciale dei Rifiuti è datato 1998, è stampato ancora su carta, è preistorico nella forma e desueto nella sostanza.

Non contempla l’esistenza di coltivazioni DOP per esempio (la DOP riso di baraggia biellese e vercellese è del 2007). In provincia di Pavia, da cui proviene il proponente, il Piano Provinciale dei Rifiuti per esempio VIETA le discariche in aree DOP e a 200 metri da coltivazioni DOP, e per quanto riguarda in particolare le discariche per amianto vieta i sopralzi superiori ai 2 metri sul piano della campagna (al Brianco è proposto un sopralzo alto 17 metri, come un palazzo di 5 piani).

Quel piano pone anche dei paletti sulle dimensioni, e indica come fattore penalizzante impianti di volumetria totale superiori agli 800.000 metri cubi (la discarica proposta al Brianco è da un milione e mezzo). La provincia di Biella non può non sentirsi minimamente responsabile per il mancato aggiornamento del proprio piano provinciale dei rifiuti.

Allo stesso modo, non può la Provincia di Biella chiamarsi fuori dalle responsabilità se la pianificazione regionale fa acqua da ogni parte la si guardi. La domanda è: quando le normative erano in bozza, ha la nostra Provincia rappresentato in qualche modo alla Regione le criticità che ora ci mettono in difficoltà?

La risposta è no.

Venendo in particolare al procedimento, l’Amministrazione che presiede una Conferenza dei Servizi non è
chiamata a rivestire un mero ruolo notarile ma ha invece ben due funzioni fondamentali che sono quelle, da un lato, di valutare la compatibilità ambientale della scelta localizzativa (in questo viene coadiuvata
dall’organo tecnico) e, dall’altro, valutare tutte le posizioni prevalenti espresse dalle altre amministrazioni,
che nel nostro caso erano (e resteranno) negative, traendone le dovute conclusioni: in questo caso bocciare la domanda di Acqua Sole.

Le questioni per le quali il progetto aveva ricevuto parere di compatibilità ambientale negativo, anche ad ammettere che siano state sanate nel nuovo progetto, non conducono in automatico ad una sua approvazione perché rimangono aperti tutti i pareri negativi delle altre amministrazioni, che sussistono e devono essere valutati.

È una potestà della Provincia decidere che peso dare ai pareri, tramite una valutazione ponderata.

Insomma, oltre che dal Comune di Salussola, molto dipende dalla Provincia di Biella che, anche se non vuole, ha in effetti il cerino in mano.

Comitato Salussola Ambiente è Futuro

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